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Commenti al testo di Salvatore Pizzo
Marley, oh Marley (vilsonetto reggae)

Sei nella sezione Commenti
 

 Salvatore Pizzo - 15/03/2019 18:24:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Elisa:
Anzitutto: bentornata su questa umile pagina mia carissima amica. Sono davvero felice di tornare a leggere di te.
Per quanto riguarda i miei modesti versi, sono assai lusingato dal tuo apprezzamento, oltre che per avere colto il senso ludico dello scritto.
In ultimo, sono pienamente d’accordo con le tue considerazioni, per quanto riguarda le regole: ci vuole equilibrio tra forma e significati, in modo che l’uno non travalichi l’altro. A meno che, l’esigenza d’espressione dell’autore, non richieda un sacrificio delle une a discapito dell’altro. Ma ciò non può costituire legge d’ordine generale. Poichè, questa, finirebbe inevitabilmente per"perdere parecchio in bellezza e spontaneità..."Come tu ben sottolinei.
Un grazie ch’è un mazzo di fiori di campo con l’augurio per una serata d’incanti marzolini.

 Elisa Falciori - 14/03/2019 17:19:00 [ leggi altri commenti di Elisa Falciori » ]

Insolita e ironica poesia "Vilsonetto Reggae" che ho letto con piacere. Ho letto anche qualche commento che mi porta a chiedermi: le regole poetiche sono nate prima o dopo la poesia? Io credo dopo. Comunque a mio parere non dovrebbero mai contare di più del contenuto che ritrovandosi a seguire le stesse, potrebbe perdere parecchio in bellezza e spontaneità...Buona serata Salvatore e complimenti!

 Salvatore Pizzo - 10/03/2019 20:10:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Klara:
Purtroppo, credo che, al di là di quel che si voglia dire o meno, sia la forma del sonetto ad ingabbiare, rendendo assai difficile esprimere, almeno per quanto mi riguarda, qualcosa di più di un omaggio, piuttosto che di un’ironia. Questo mio modestissimo tentativo di scrivere un sonetto, è stato originato dal desiderio di rendere omaggio all’artista nel titolo, al secolo Bob Marley. E con esso, a tutta la fila di gruppi e contanti che hanno sfruttato il varco aperto dal mitico Bob, per occupare la scena mondiale con la loro musica e la loro bravura. Tutto qui.
Dunque sono felicissimo che questo genere musicale sia anche nelle tue corde. E che tu lo abbia apprezzato per quello che è, pure ricercandoci qualcosa di più, cosa che ti rende onore, accrescendo la mia stima nei tuoi confronti.
Grazie di cuore.
ciao

 Salvatore Pizzo - 10/03/2019 19:58:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Alice:
Grazie a te, anche per essermi stata paziente e benevola interlocutrice. Per il resto mi accontento di essere in buona compagnia a disquisire amichevolmente, di queste questioni che sono non solo inerenti la poesia, bensì anche delle vite di ognuno di noi.
Anche a te un rinnovato augurio per una serata ricca d’incanti marzolini.

 Klara Rubino - 10/03/2019 17:47:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Spicca l’originalità della grafica, delle rime in inglese e un senso di libertà, meditato dalla forma, da " vilsonetto reggae ", musica e musicalità che mi sono molto congeniali; a discapito forse del messaggio profondo che, almeno per me, fatica ad emergere.
Ciao

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 Salvatore Pizzo - 10/03/2019 14:26:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Alice:
Anch’io mi sento di sottoscrivere in toto le tue considerazioni, mia cara Alice: l’arte non si può restringerla in ambiti rigidi, ne va proprio della definizione stessa di estro e, dunque, della creatività dell’individuo. Con questo non che voglio dire che le regole, anche in campo poetico, non siano importanti. Anzi: più vado avanti alla scoperta della poesia, più mi rendo conto che sono sempre più necessarie. Soprattutto come esercizio per assumere una disciplina interiore, a maggior ragione quando, come me, ci si sente dispersivi, tendenti al barocchismo e succubi di un senso anarchico improduttivo. E’in questa chiave che ho cercato di imparare a scrivere pure gli haiku, come adesso, in questo caso, i sonetti. Semplicemente di esperienza si tratta, prima ancora che di assunzione di regole, dal momento che, come te, mal sopporto lacci e lacciuoli. Magari per un po’ li adotto solo perchè li sento novità. Poi ho bisogno di altro: il cammino è lungo per imparare ad esprimere poesia e, credo, di essere ancora ben lontano dalla meta. Però ti ringrazio tantissimo per l’interesse che mostri per i miei umili versi. E’un interesse che, ti posso confermare, essere reciproco. Dal momento che, anch’io ho sentito l’esigenza di seguirti nel tuo cammino poetico. Anch’io ci tengo a precisare che non sono un patito del ti lodo affinchè tu venga a lidarmi. Questo è un mero esercizio di infantile narcisismo. Ciò a cui mira, invece, il mio intendimento della reciprocità, è quel reciproco vantaggio che ne deriva dallo scambio emozionale e tecnico. Sarà banale, ma è proprio vero che non si finisce mai di imparare. Ed imparare vuole anche dire, per me, leggere gli altri e tentare di scrivere quali emozioni e cosa mi ispirano. Anche quando i testi mi sembrano più criptici e più refrattari ad aprirsi alla lettura che vada oltre la forma. In fondo in fondo: negli altri riusciamo a vederci, se guardiamo bene, qualcosa di noi stessi. E guardandosi negli altri si impara anche a correggere i propri difetti. Ecco la reciprocità, per me è questo e molto altro. E’anche il piacere di essere utile all’altro, dal momento in cui c’è corrispondenza, fornendogli magari una lettura critica, oppure suggerimenti, magari anche e solo una conferma che sta seguendo una strada buona. In definitiva, mi sono sempre detto che sono qua per imparare. Ma che, per farlo, non devo porre limiti a me stesso, ai miei sentimenti e pulsioni, senza per questo rinunciare ad acquisire disciplina e valori atti a farmi avanzare nella consapevolezza dell’essere umani... Ma qui mi fermo, altrimenti dovrò ripetermi, chiedendoti una terza volta di perdonarmi. E questo finirebbe, inevitabilmente, per tediarti. Dunque, rinnovandoti il mio attestato di stima per te ed il tuo lavoro poetico, ti auguro una felice domenica
Ciao.

ps: anch’io, se uno scritto non mi convince, passo oltre.

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 Salvatore Pizzo - 09/03/2019 20:27:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Alice:
Eccomi qua a chiederti una seconda volta perdono: non mi sono ricordato di dirti che dovevo ancora rispondere al tuo commento. E che mi ero ripromesso di farlo al più presto. Spero che i tuoi fulmini non abbiano ad incenerirmi.
Debbo confessarti che nemmeno io amo il sonetto. Lo trovo il più delle volte... come dire: frivolo? E’difficile riuscire ad imprigionare nelle maglie della forma qualcosa di veramente e profondamente sentito. Alle volte perchè troppo grande lo spazio. Ed altre perchè troppo angusto lo spazio. Le regole stringenti le trovo soffocanti ed inibenti la creatività. Molti sonetti che leggo sono di una banalità mostruosa. O sei particolarmente abile, altrimenti non traspare nemmeno un filo di ironia o romanticismo... finendo per manifestarsi come mero esercizio arido di abilità tecnica, piuttosto che come espressione dell’anima profondamente poetica. Dunque: se va bene per una sedia essere fatta in modo perfetto, per quanto mi riguarda, non va bene per una poesia: deve dare emozioni. E’ come il teatro: deve dare emozioni. Altrimenti è puro esercizio vuoto.
Dunque ti sono immensamente grato per l’apprezzamento così lusinghiero. Lo prenderò ad incoraggiamento nel proseguire lungo il cammino dell’apprendimento di come scrivere una poesia. Sì, perchè mi ritengo soltanto un apprendista che cerca di farsi parola.....
Ciao Alice.

 Salvatore Pizzo - 09/03/2019 20:13:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Edi:
Anch’io non lo avrei mai detto sonetto, mia cara Edi. Infatti l’ho definito come"vilsonetto",ricordando quel tipo di pelle artificiale con la quale si fanno divani ed altro. Ma dato che il custode dell’ortodossia l’ha definito come tale, non posso che sentirmene dannatamente lusingato. Credo che me ne andrò in giro per l’aia a farmi un giro da tacchino impettito, inebriato da un senso di gratitudine sconfinata per il buon Lorenzo, poeta straordinariamente generoso. Comunque, a volerla vedere seriamente, sebbene a me non interessi più di tanto, che sia un sonetto di sangue blu, oppure docg, debbo dire che mi ci diverto parecchio. Pensa che ne ho scritto un altro in onore di Billie Holiday, la cantante jazz, spero che possa piacerti anche quello, quando mi deciderò a pubblicarlo...
Grazie di cuore anche per i complimenti. A tu un saluto carissimo.

 Salvatore Pizzo - 09/03/2019 20:01:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Lorenzo:
Ahahahahahhahahahhahha!
Davvero anch’io credo che l’ironia non ci salverà, dal momento che manchiamo di quel minimo di autoironia che ci possa permettere di non prenderci troppo sul serio. Siamo pronti ad ironizzare, però non siamo in grado di cogliere l’ironia degli altri, vero? Certo che avevo compreso il senso ironico del tuo scrivere:troppo repentina la tua conversione e zuccherosa la cenere, con cui ti sei coperto il capo, per non vederci l’esca messaci con abilità nel cuore del tuo commento. Menimpo. Mi è suonato subito come "Me N’IMporta POco". Comunque, mi sono ricordato di un Baldassarre che davvero è esistito, intorno alla fine del ’4oo, Tale Baldassarre Castiglione. Ma non mi è sembrato avesse nulla a che vedere con quanto da te scritto.
Perchè ho esordito dicendomi d’accordo con te che l’ironia non ci salverà? ah, ecco: perchè non devi avere letto bene la mia risposta, altrimenti avresti colto il mio scetticismo ed il mio ironizzare, a dir poco, riguardo alla tua invenzione, oltre che alla tua conversione. E sono molto spiacente di ciò. Poichè non dò la colpa a te, di non aver compreso quanto da me scritto. Poichè posso solo attribuirla a me stesso, al fatto di non essermi espresso in modo che tu non potessi fraintendermi.
In definitiva, "Me.N’IM-PO" che tu possa definirlo o meno sonetto, mi interessano il motivo e le correzioni degli errori per cui non possono esserlo. E’ da qui che l’insegnamento diventa valido, altrimenti si afferma soltanto in qualità di critica sterile, quando non offensiva.
Ultima, ma non meno importante: il vittimismo non ci ha mai aiutato, quindi, se gli altri ci fraintendono, poniamoci almeno un minimo dubbio sul fatto che possiamo essere noi, ad avere sbagliato qualcosa nella comunicazione.
Un carissimo saluto sempre e grazie di cuore più che mai.

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 Salvatore Pizzo - 09/03/2019 16:35:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Tosco:
Un inchino al Tosco in veste di s.Paolo, folgorato sulla strada di Damasco: tanta nobiltà d’animo e grandezza di spirito, merita molto di più della mia riconoscenza sconfinata. Ma tant’è che, il mio esser fatto di sole parole, mi impedisce di offrirgli un pranzo, una cena, un aperitivo, un panino, un caffè... perchè non capita tutti i giorni simile nobiltà: essere in grado di riconoscere i propri sbagli, cospargendosi il capo di cenere, è cosa che merita infinito rispetto. Credo che anche quel genio letterario, al secolo Menimpo Bonifacio(personaggio del quale mi giunge nuova addirittura la sua esistenza. E riguardo al quale,in modo assai doloroso,debbo ammettere la mia più profonda e sentita ignoranza) autore d’un testo tanto fondamentale per la letteratura, non solo italiana, ma anche mondiale, meriti anch’egli i miei più profondi e sentiti ringraziamenti. L’unico rimpianto, riguardo a questa querelle protrattasi semicruenta e fratricida nel tempo, è quello che: l’avessi tu letto per tempo il Menimpo, saremmo qua tutti quanti, come mici devoti, a farci le fusa reciprocamente, con commenti estasiati dalla nostra bravura mirabile e poeticità immensamente mirabile. Anzi, sono davvero meravigliato che tu non sia riuscito a leggerlo per tempo, il Menimpo, data la tua sterminata cultura al riguarda della materia. In ogni caso: sempre meglio tardi che mai, come recita il detto banale, ma pur sempre efficace di saggezza popolare.
Grazie di cuore anche per avermelo portato a conoscenza. Al più presto provvederò a colmare la mia imperdonabile e lacunosa ignoranza.

 Salvatore Pizzo - 09/03/2019 15:28:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Mariano:
Come già detto alla cara Elsa: di esperimento si tratta. Anche se, la seduzione esercitata dalla forma del sonetto è immensa. Comprendo come un poeta come Lorenzo Tosco possa sentirsene custode geloso ed attento guardiano, oltre che suggeritore per coloro che intendono avvicinarsi al genere: ci si innamora del sonetto, di questo elegante incedere del linguaggio, poetici scivolando per strofe fluide di rime ed accenti dalla musicalità coinvolgente... Sì, il sonetto è musica. Ed è bello averne fatto l’esperienza. Poi chissà...
In ultimo: ti confesso di essermi affidato alla pura immaginazione, per quanto riguarda la passione di Bob per le Harley Davidson, una mera licenza poetica. So per certo che era un gran tifoso di calcio e che amava molto praticarlo.
Grazie infinite.
Ciao

 Salvatore Pizzo - 09/03/2019 15:14:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Elsa:
...forse è soltanto un’illusione la mia. Ovvero: il desiderio di riuscire ad esser libero, anche all’interno di un preciso sistema di regole rigide. Dunque, di esperimento mi dico e ti dico, trattarsi. Non nego che la cosa richieda una buona dose di masochismo: è un po’ come voler stare in abiti che non sono tuoi. E, per quanto mi riguarda, non posso che ringraziarti per questo tuo apprezzamento così generoso.
Ciao

 Salvatore Pizzo - 09/03/2019 15:13:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Elsa:
...forse è soltanto un’illusione la mia. Ovvero: il desiderio di riuscire ad esser libero, anche all’interno di un preciso sistema di regole rigide. Dunque, di esperimento mi dico e ti dico, trattarsi. Non nego che la cosa richieda una buona dose di masochismo: è un po’ come voler stare in abiti che non sono tuoi. E, per quanto mi riguarda, non posso che ringraziarti per questo tuo apprezzamento così generoso.
Ciao

 Salvatore Pizzo - 09/03/2019 14:58:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Graced:
Mia cara amica, penso che lo strumento, in questo caso, sia assolutamente secondario. Dato che, quello primario, era di fare un tributo ad un uomo e musicista tra i più significativi del nostro tempo. Un uomo che ha fatto grande un’isola dei Caraibi,la Giamaica, portandola alla ribalta del mondo con la sua musica ed il sui modo di intenderla, attraverso una filosofia di vita tra il misticismo e l’impegno sociale dunque anche politico.
Grazie di cuore anche per l’apprezzamento molto lusigniero con un salutabbraccio sempre.

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 Edi Davoli - 09/03/2019 11:07:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Sal, apprezzatissimaaaa!!!! Che mi colpisse un fulmine se lo avrei chiamato sonetto, ma dopo il lasciapassare e l’approvazione del massimo esponente su questo sito di sonetti, Tosco, non ho tema di smentite: evviva il tuo sonetto e complimenti per gli inglesismi in rima!

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 Mariano Bonato - 09/03/2019 08:04:00 [ leggi altri commenti di Mariano Bonato » ]

Caro Salvatore, mi pare che ormai sei stato contagiato anche tu dal virus del sonetto.
Mi piace questo tuo ritornare sui miti musicali del nostro tempo e di introdurre parole inglesi o inglesismi nel testo.
Leggendo la tua poesia pare proprio di ritrovarsi a un raduno reggae tra rombanti harley...
Molto apprezzata.
Ciao

 Elsa Paradiso - 09/03/2019 07:32:00 [ leggi altri commenti di Elsa Paradiso » ]


Poesia luccicante ironia.
Pur dotata di regole … l’ho sentita libera!
Letta e riletta con grande piacere.

Ciao, Salvatore

 Graced - 08/03/2019 19:26:00 [ leggi altri commenti di Graced » ]

Bob Marley Il cantante giamaicano amava le Harley, rasta, era contro la guerra, Fu molto acclamato negli anni settanta. Aveva quel fascino che ha attratto moltissimi fans, ma credo che lo abbia ancora quel fascino, visto che tante persone portano i capelli come lui e, il rap odierno, credo, derivi dal suo genere di musica. Inoltre i giovani, ancora oggi amano tappezzare le loro camere con i suoi poster. Molto belli questi versi che lo ricordano in una descrizione armoniosa e musicale di piacevole lettura. Mi sembra un sonetto, non so se lo è... non vorrei urtare la suscettibilità di qualcuno che, potrebbe tacciarmi da incompetente. Bravissimo e poliedrico come sempre Salvatore. Un saluto - abbraccio da Grazia!